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Premio Pianeta Galileo

Tra le novità del 2018 il Premio Pianeta Galileo, riconoscimento da conferirsi ogni anno ad una figura di spicco del campo scientifico che abbia coniugato un’importante attività di ricerca ad un attivo interesse per la divulgazione e la comunicazione scientifica, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni.
 

i premiati

2018 Enrico Giusti
2019 Alfio Quarteroni
2020 Giorgio Vallortigara
2022 Elena Cattaneo
2023 Luca Bindi
2024 Guido Barbujani


Il Premio Pianeta Galileo sostituisce il Premio Giulio Preti, che, istituito nel 2007, era dedicato a una delle più alte figure della filosofia italiana del Novecento. Negli anni era stato assegnato ad eminenti studiosi che si erano distinti per il contributo al dialogo tra scienza e democrazia. Tra gli assegnatari Enrico Bellone e George Lakoff (2007), Francis William Lawvere (2010), Vittorio Silvestrini (2013) e Paolo De Bernardis (2015).
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Genetista di fama internazionale e brillante divulgatore scientifico, Guido Barbujani ha saputo coniugare in modo esemplare il rigore della ricerca con l’abilità di rendere accessibili al grande pubblico temi complessi. Il suo lavoro, costantemente in dialogo tra genetica e antropologia, ha ridefinito il nostro modo di interpretare la diversità umana. 

Tra i primi a sviluppare metodi statistici per confrontare dati genetici e linguistici, Barbujani ha fornito analisi fondamentali sulla variabilità genetica in Europa, dando conferma al modello di diffusione demica neolitica, proposto inizialmente da Luca Cavalli-Sforza. 

Utilizzando il DNA come “archivio storico”, Barbujani ricostruisce la storia delle popolazioni umane, dimostrando come i processi migratori siano un tratto intrinseco e distintivo delle vicende umane, e non fenomeni occasionali. 

Paragonando le distanze genetiche e geografiche tra popolazioni, Barbujani mette in luce il prevalere dei fenomeni di mescolamento, osservando come la variabilità genetica sia spesso maggiore all'interno di una singola popolazione ritenuta omogenea piuttosto che tra gruppi distinti, dimostrando che il concetto di razza è ingiustificato. 

Gran parte del suo impegno divulgativo si concentra proprio sulla critica alla nozione di "razza", rivelandone l'assoluta mancanza di fondamento. Attraverso le sue opere, Barbujani offre un potente antidoto contro pregiudizi e false credenze che ancora influenzano il dibattito politico e sociale, in particolare sui temi della migrazione e della diversità. 

Per i suoi contributi alla comprensione della storia genetica dell’umanità e per il suo impegno nella divulgazione scientifica, la commissione ha deciso di conferire a Guido Barbujani il Premio Galilei. Il riconoscimento va al valore dei suoi studi sulla genetica delle popolazioni, alla sua capacità di promuovere un pensiero scientifico rigoroso e al suo costante richiamo ai pericoli di un uso ideologico della scienza.