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Sguardi ad est

I fanciulli trovano tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto
 
 

La selva oscura


Come iniziare un paragone tra la solitudine di Dante e la nostra?
Ma ovviamente parlando della “selva oscura”, in cui abbiamo vissuto da quando siamo nati: casa nostra.
In questo momento d’importanza storica il Coronavirus sostituisce le tre belve perché è lui a non farci uscire dalla selva e che ci minaccia di non riuscire più ad uscirne.

È la ragione che in questi momenti difficili ci aiuta ad uscirne fuori, la ragione ci porta a seguire le regole imposte dal governo per contrastare la diffusione del virus, che, come nella Divina Commedia, ci farà vedere l’Inferno (ciò che succede se non rispettiamo le regole), il Purgatorio (l’allungamento del percorso se non le rispettiamo completamente) ed il Paradiso (la grazia che ci colpirà se rispettiamo le regole alla fine del percorso).

Inferno: n. 1
La ragione ci fa vedere l’inferno della nostra situazione sin dall’inizio, basta svegliarsi la mattina e accendere la TV mentre si fa colazione per vedere tutte le notizie più attuali sul Coronavirus, che parlano perlopiù di morti o ricoverati che, non essendo rimasti in quarantena, sono stati infettati.
Tutti questi numeri fanno paura alla maggior parte della gente, ma la ragione ci insegna a non averla (anche perché la paura porta ad una bassa difesa del sistema immunitario), ma il nostro Virgilio moderno ci fa vedere la visione brutta di come potrebbe finire la situazione.

Purgatorio: n. 2
Se non sono tutti (perché questa è una faccenda che coinvolge tutti come protagonisti) a rispettare la quarantena e le regole imposte a tutti noi, la situazione invece di fermarsi si allungherebbe, portando le persone alla paura pensando che potrebbe anche non finire mai più finché l’intera umanità non si cancellasse.
Infatti le persone che escono da casa propria per passeggiare oppure per fare altre cose non necessarie in questo momento, sono state tentate da altre persone.
Nel Purgatorio la ragione ci fa vedere l’allungamento dell'attesa per l’ascesa al Paradiso se veniamo tentati dai peccatori che finiranno all’inferno; ma se si ascolta la ragione si giungerà velocemente ad una benefica conclusione.

Paradiso: n. 3 (fine)
Ecco qua Beatrice, la luce che speriamo tutti di vedere alla fine di questo cratere partito dal centro della terra: Virgilio ci porta a vedere cosa succede se TUTTI noi non ci impegniamo per restare a casa, rispettare le regole e lavarci le nostre mani. Il Paradiso è una bellissima fine in cui, però, la ragione ci lascia, ma ci farà di nuovo compagnia e ci guiderà per la “diritta via” la prossima volta in cui finiamo in qualche guaio.
Beatrice in questo periodo la rappresenterei come la libertà, perché in questo momento, ci manca la libertà di poter uscire di casa, di poter abbracciare chi a noi sta simpatico.
In conclusione vorrei dire che Dante aveva creato la Divina Commedia per mostrarci situazioni infinite che accadranno sempre nella vita di tutti noi.

Personalmente trovo incredibile come nel 2020 ci si possa ancora rispecchiare in uno scritto medievale. Sicuramente Dante era un genio molto avanti per la sua epoca, ma chi avrebbe mai immaginato che i suoi scritti potessero essere ancora attuali quasi un millennio dopo la loro scrittura?

Filippo, 12 anni provincia di Lucca