COMUNICATO STAMPA n. 0440
Partecipazione: insediata la nuova Autorità regionale
Tra le novità della legge toscana: modello del dibattito pubblico, non più organo monocratico ma collegiale, composto da tre esperti e processo partecipativo obbligatorio per le opere sopra i 50 milioni di euro
17 aprile 2014
Firenze –Si è insediata, questa mattina, a palazzo Panciatichi, la nuova Autorità regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione. Il presidente del Consiglio regionale Alberto Monaciha ricordato che l’Autorità è stata istituita dalla legge regionale 46 del 2013 e che i componenti sono stati designati con delibera del Consiglio l’11 marzo 2014 e nominati dal presidente del Consiglio regionale. L’assessore regionale alla presidenza Vittorio Bugliha precisato che la legge toscana rinnovata nel 2013 ha diverse novità. La prima riguarda le grandi opere pubbliche regionali: per quelle che superano i 50 milioni di euro, infatti, il dibattito pubblico diventa obbligatorio con un percorso regolato e serio. Sarà necessario un momento di informazione e confronto con i cittadini nella fase preliminare di un progetto, prima che questo sia approvato. Il secondo aspetto innovativo riguarda la composizione dell’organo, non più monocratico ma collegiale, composto da tre esperti coadiuvati dagli uffici della Giunta e del Consiglio: Giovanni Allegretti, Irene Casillo, Paolo Scattoni. Allegretti è un architetto fiorentino che lavora all’università di Coimbra in Portogallo, tra i primi studiosi di democrazia partecipativa nel mondo; Casillo è una giovane ricercatrice del Cnr di Parigi, che collabora con la commissione nazionale per il dibattito pubblico francese a cui la Toscana si è ispirata per la sua legge e Scattoni è un urbanista di Roma, esperto di partecipazione. I tre percepiranno un gettone di presenza di 35 euro. L’assessore ha ricordato le sfide da affrontare, prima di tutte quella dell’attuazione del dibattito pubblico con una partecipazione costruttiva e tempi certi. Poi, quella di scegliere bene le opere su cui dibattere, utilizzando questa legge anche dove non ci sono contrasti, cioè sotto forma di proposta agli enti pubblici, al Governo. Infine, l’ultima sfida per l’assessore rimane quella della democrazia nella rete, purché si svolga in modo ordinato e scientifico.
Il presidente della commissione Affari istituzionali Marco Manneschi ha messo in evidenza l’attenzione del Governo verso una legge regionale che potrebbe diventare un modello da esportare su scala nazionale, una legge da applicare in modo da facilitare l’attività pubblica e la fiducia nei confronti delle istituzioni. Per Manneschi si tratta di una sperimentazione sul dibattito pubblico che in Italia non ha precedenti significativi.
Scattoni ha parlato di un’Autorità il cui obiettivo sia quello di tranquillizzare i cittadini, al di là degli schieramenti politici e che consideri il conflitto come una risorsa da cui possano nascere soluzioni migliori.
Allegretti si è invece soffermato sul senso di internazionalizzazione di un atto che potrà arricchirsi anche attraverso contatti con esperienze estere.
Casillo, ha ribadito che la legge offre un’opportunità innovativa per rimodulare il legame tra istituzione e cittadino.
La consigliera Daniela Lastri dell’Ufficio di presidenza ha espresso soddisfazione per una legge apprezzata nel mondo e che dà un’importante apertura sul fronte della partecipazione per questioni che riguardano il territorio. Lastri ha parlato di un’occasione unica da trasferire oltre i confini. (bb)
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