Firenze,
15 febbraio 2012
- Al Presidente del Consiglio regionale
e
p. c. - Al Presidente della Giunta regionale
- All’Assessore proponente
- Al Dirigente responsabile
- Al
Segretario generale del Consiglio regionale
- Al Direttore dell’Area di Assistenza legislativa, giuridica
e istituzionale
Proposta
di deliberazione n. 197 “Piano di Indirizzo Generale Integrato di cui all'art.
31 della L.r. 32/2002 (Testo unico della normativa della Regione Toscana in
materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e
lavoro).
favorevole favorevole favorevole contrario
contrario
con
raccomandazioni con condizioni con raccomandazioni
PARERE OBBLIGATORIO
X
________________________________________________________________________________________________
OSSERVAZIONI
FACOLTATIVE
All’unanimità X A
maggioranza A
maggioranza con motivazioni contrarie di
una componente istituzionale (art. 12 co. 4 Reg. CdAL) |
NOTE:
Allegato parere |
D’ordine del
Presidente
Cinzia Guerrini
Proposta di deliberazione n. 197 “Piano di
Indirizzo Generale Integrato di cui all'art. 31 della L.r. 32/2002 (Testo unico
della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione,
orientamento, formazione professionale e lavoro).
Proponente: Giunta regionale – assessore Gianfranco
Simoncini assessore Stella Targetti
PARERE OBBLIGATORIO
IL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI
Seduta del 14 febbraio
2012
Visti
-
l’art. 66 dello statuto regionale;
-
la l.r. 36/2000 recante “Nuova disciplina del
Consiglio delle autonomie locali”;
- il regolamento interno del Consiglio regionale;
- il regolamento interno del Consiglio delle autonomie locali;
-
la proposta di deliberazione n.
Visti inoltre
- la legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 “Testo Unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro” e successive modifiche;
- il DPGR 8 agosto 2003, n. 47/R “Regolamento di esecuzione della L.R. 26.7.2002, n.32 (Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale, lavoro)”.
Rilevato che
il PIGI quale strumento di programmazione pluriennale degli interventi in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione e politiche del lavoro con l’obiettivo, stabilito dalla legge regionale 32/2002, di realizzare un sistema regionale integrato che sostenga la libertà individuale e l’integrazione, attraverso il diritto all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita con la creazione di maggiori e migliori lavori, economicamente stabili, qualificati e tutelati, in un contesto a forte coesione sociale, concorre:
- al raggiungimento degli obiettivi più generali di sviluppo della Toscana tracciati dal Programma regionale di sviluppo (PRS) 2011 – 2015, il quale all’interno dell’area tematica “Competitività del sistema regionale e capitale umano”, indica le priorità delle politiche regionali per l’istruzione, l’educazione, la formazione e il lavoro tra cui: promuovere la creazione di lavoro qualificato e ridurre la precarietà; promuovere l’educazione, la formazione e la qualificazione del capitale umano lungo tutto l’arco della vita; sostenere l’alta formazione e la qualificazione professionale dei giovani in raccordo con la domanda del sistema produttivo; sviluppare il sistema regionale delle competenze e dell’orientamento; favorire la mobilità transnazionale a supporto della formazione e dell’occupabilità; potenziare il sistema dei servizi per l’impiego per la riqualificazione professionale e il reinserimento sul mercato del lavoro;
- direttamente
all’attuazione del Progetto “Giovani Sì“ del PRS stesso;
- alla realizzazione degli obiettivi dei PIS del PRS, attraverso l’attuazione di politiche attive per la riqualificazione professionale.
Considerato, quindi, che il PIGI si raccorda con le direttrici di sviluppo indicate dal PRS, attraverso un approccio coerente sotto il profilo dei contenuti e del metodo, con un’individuazione degli obiettivi e delle azioni necessarie a perseguirli, puntando ad una forte integrazione tra esigenze di sviluppo economico e politiche di valorizzazione delle risorse umane.
Rilevato che l’elaborazione delle strategie del PIGI è stata effettuata, oltre che sulla base di tale quadro strategico, sulla base dei seguenti elementi:
- quadro di
riferimento normativo europeo ossia le strategie dell’UE: programmazione del
Fondo sociale europeo; “Europa
- quadro di riferimento normativo nazionale, in primo luogo i
regolamenti attuativi della normativa nazionale per il riordino degli istituti professionali, degli istituti
tecnici e dei licei (D.Lgs. 226/2005) che prevedono, nel caso degli istituti
professionali e degli istituti tecnici, forme di collaborazione Stato/Regione
per la realizzazione di percorsi di istruzione e formazione professionale
(IFP), finalizzati all’acquisizione di qualifiche professionali, valevoli per
l’assolvimento del diritto dovere all’istruzione e formazione; per il rafforzamento
degli Istituti Tecnici Superiori (ITS), al fine di consolidarne il rapporto con
i bisogni del territorio, ampliandone al contempo la presenza; per la
costituzione dei poli tecnico professionali da realizzarsi attraverso
una collaborazione stabile tra scuole
e imprese, per sostenere la diffusione della cultura tecnica e scientifica, la
ricerca e il trasferimento tecnologico. In tale processo è previsto il
coinvolgimento di istituti tecnici e istituti professionali, strutture della
formazione professionale accreditate, istituti tecnici superiori, centri di
ricerca, università e altri soggetti interessati. In secondo luogo il
processo normativo, attualmente in corso, per la revisione della Legge 390 del
1991 “Norme sul diritto agli studi universitari” e per la definizione dei
livelli essenziali di prestazione (LEP) in materia di diritto allo studio
universitario, che ai sensi della Legge 240/2010 dovranno essere definiti d’intesa con le Regioni. Gli esiti di
tale processo - sui quali è aperto il confronto fra MIUR e Regioni - avranno un
impatto decisivo sullo sviluppo futuro del sistema regionale del DSU, anche in
considerazione delle decisioni che saranno assunte in materia di entità e
modalità di finanziamento del sistema;
- contesto socioeconomico regionale costituito dagli scenari di Toscana 2030, delineati nel PRS 2011-2015 e dall’analisi economica, sociale, ambientale e dello stato di salute della Toscana contenuta nel DPEF 2012;
Visto che in
tale contesto il PIGI si pone le seguenti strategie declinate in sei obiettivi
globali:
1. Promuovere
i percorsi di sviluppo personale, culturale e formativo dei cittadini,
attraverso l‘offerta di opportunità educative e la crescita qualitativa del
sistema scolastico toscano, nel quadro di un approccio integrato per
l’apprendimento lungo tutto l'arco della vita;
2. Promuovere
e sostenere l’accesso ad un’offerta formativa di alto valore per la
qualificazione professionale dei giovani, secondo una logica di integrazione
fra scuola, formazione, Università e mondo del lavoro;
3. Sostenere
le strategie di sviluppo dei territori e i loro processi di innovazione
attraverso un’offerta formativa di elevata qualità, capace di valorizzare le
eccellenze e rispondente alle esigenze del mercato del lavoro e della società;
4. Promuovere
la creazione di lavoro qualificato e ridurre la precarietà;
5. Sviluppare
il sistema regionale delle competenze e dell'orientamento;
6. Promuovere
politiche di mobilità e di cooperazione a supporto dell’istruzione, della
formazione e dell'occupabilità.
Rilevato che ciascuno degli obiettivi globali è declinato in
obiettivi specifici per i quali sono individuate le azioni, ai fini del
perseguimento delle strategie di piano, secondo tale tabella riassuntiva:
OBIETTIVO GLOBALE |
OBIETTIVO SPECIFICO |
AZIONI |
1 PROMUOVERE I PERCORSI
DI SVILUPPO PERSONALE, CULTURALE E FORMATIVO DEI CITTADINI, ATTRAVERSO
L‘OFFERTA DI OPPORTUNITÀ EDUCATIVE E |
1.a Potenziare l’offerta
di attività e servizi per l’infanzia nell’ottica di consolidamento di un
modello di continuità educativa rispondente ai bisogni degli individui e
delle famiglie |
1.a.1 Servizi educativi per la prima infanzia 1.a.2 Interventi per la generalizzazione della
scuola dell’infanzia 1.a.3 Azioni di continuità educativa |
1.b Promuovere
l’innovazione e l’efficacia dell’offerta didattica per prevenire la
dispersione scolastica, migliorare i livelli di apprendimento e la qualità
dell’istruzione facendo leva sul valore aggiunto della programmazione
territoriale integrata |
1.b.1 Programmazione dell’offerta formativa e del
dimensionamento della rete scolastica 1.b.2 Interventi a sostegno dell'integrazione
scolastica 1.b.3
Indirizzi alle istituzioni scolastiche e interventi a sostegno della
qualità dell’offerta didattica 1.b.4 Diritto allo studio scolastico 1.b.5 Percorsi di alternanza scuola lavoro 1.b.6 Interventi a supporto della qualità
dell’edilizia scolastica e dell’infanzia |
|
1.c Fornire alla
popolazione opportunità educative e di socializzazione tese a supportare la
realizzazione di percorsi personali di apprendimento, nonché l’acquisizione e
l’aggiornamento di competenze essenziali per la vita sociale e lavorativa |
1.c.1 Attività di educazione non formale e per la
socializzazione rivolte agli adolescenti, ai giovani e alle famiglie 1.c.2 Educazione formale e non formale degli
adulti 1.c.3 Sistema
regionale di e-learning per l’apprendimento permanente (TRIO) |
|
1.d Sostenere l’efficacia
della programmazione attraverso l’ampliamento della base di conoscenza
disponibile ed il rafforzamento delle funzioni di monitoraggio, valutazione e
assistenza tecnica |
1.d.1 Sistemi informativi a supporto delle
decisioni 1.d.2 Attività di monitoraggio,
studio, ricerca e valutazione nel settore dell’istruzione e dell'infanzia |
|
2 PROMUOVERE
E SOSTENERE L’ACCESSO AD UN’OFFERTA FORMATIVA DI ALTO VALORE PER |
2.a Dare sostegno alla qualificazione professionale dei giovani,
nell'ambito del sistema di istruzione e formazione professionale regionale |
2.a.1 Apprendistato per l’adempimento del diritto
dovere all’istruzione e formazione 2.a.2 Percorsi di Istruzione e Formazione
Professionale (IeFP) 2.a.3 Percorsi di istruzione e formazione tecnica
superiore (IFTS) 2.a.4 Percorsi di istruzione tecnica superiore
(ITS) 2.a.5 Programma regionale di tirocini retribuiti |
2.b Sostenere il
raggiungimento di elevati livelli di istruzione e qualificazione attraverso
politiche per il diritto all'istruzione universitaria e promuovendo l’accesso e l’offerta di percorsi
di alta formazione |
2.b.1 Sistema regionale del diritto allo studio
universitario (DSU) 2.b.2 Borse di studio per dottorati di ricerca
internazionali 2.b.3 Prestiti d’onore per percorsi di alta
specializzazione 2.b.4 Voucher alta formazione |
|
3 SOSTENERE
LE STRATEGIE DI SVILUPPO DEI TERRITORI E I LORO PROCESSI DI INNOVAZIONE ATTRAVERSO
UN’OFFERTA FORMATIVA DI ELEVATA QUALITÀ, CAPACE DI VALORIZZARE LE ECCELLENZE
E RISPONDENTE ALLE ESIGENZE DEL MERCATO DEL LAVORO E DELLA SOCIETÀ |
3.a
Promuovere la qualificazione e innovazione del sistema della formazione per
rafforzare la capacità di risposta ai mutamenti nel mercato del lavoro e
nella domanda di competenze |
3.a.1 Sistema regionale di accreditamento degli
organismi formativi 3.a.2
Catalogo dell'offerta formativa personalizzata |
3.b
Realizzare un’offerta qualificata di formazione continua rivolta ai
lavoratori e alle imprese a supporto delle politiche di sviluppo e
innovazione locali nell’ottica di valorizzazione delle eccellenze e delle
vocazioni dei territori |
3.b.1 Formazione continua 3.b.2 Formazione per l’inserimento e il reinserimento
lavorativo |
|
4 PROMUOVERE |
4.a
Rafforzare l’efficacia del sistema di governo del mercato del lavoro tramite
il potenziamento della rete dei servizi e l’integrazione tra intervento
pubblico privato |
4.a.1 Interventi per il potenziamento e
l’integrazione della rete dei Servizi per il lavoro a livello territoriale 4.a.2
Autorizzazione accreditamento
servizi per il lavoro 4.a.3 Potenziamento degli strumenti online per
l’incontro tra domanda e offerta di lavoro 4.a.4 Potenziamento del Sistema informativo del
lavoro 4.a.5
Attività di monitoraggio e analisi dei sistemi del lavoro, formazione e
istruzione |
4.b
Supportare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, promuovendo le forme
di lavoro qualificato attraverso misure e sostegni diversificati, con
specifica priorità all’occupabilità femminile, all’ingresso dei giovani nel
mercato del lavoro e alla tutela dei lavoratori atipici |
4.b.1 Servizi di informazione 4.b.2
Servizi di orientamento e consulenza 4.b.3
Servizi alle imprese 4.b.4 Informazione, assistenza e consulenza a
supporto dei lavoratori atipici 4.b.5 Apprendistato
professionalizzante e apprendistato di alta formazione e ricerca 4.b.6 Sostegno all’imprenditoria giovanile e
femminile. Microcredito 4.b.7 Misure per l’inserimento e reinserimento
delle donne nel mercato del lavoro 4.b.8
Fondi per la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato e per
il mantenimento al lavoro di lavoratori a tempo determinato e collaboratori a
progetto 4.b.9
Fondo di garanzia per l’accesso al credito 4.b.10 Fondi di incentivazione all’assunzione di
giovani laureati, dottori di ricerca, tirocinanti 4.b.11 Supporto all’inserimento lavorativo degli
immigrati e dei soggetti svantaggiati 4.b.12
Azioni rivolte all’inserimento lavorativo dei disabili 4.b. 13
Azioni di contrasto al lavoro sommerso e irregolare |
|
4.c
Sviluppare un sistema integrato per il sostegno ai processi di crisi e alle
ristrutturazioni in un’ottica di sostenibilità del modello di intervento e di
rilancio dell’economia regionale |
4.c.1 Sostegno ai lavoratori beneficiari di
ammortizzatori in deroga 4.c.2 Sostegno ai lavoratori posti in cassa
integrazione guadagni straordinaria e rimasti privi di reddito 4.c.3 Fondo di incentivazione all’assunzione di
lavoratori iscritti nelle liste di mobilità 4.c.4 Fondo di incentivazione all’assunzione di
lavoratori prossimi alla pensione e privi di ammortizzatori sociali 4.c..5 Fondo per la concessione di integrazioni
al reddito per i lavoratori che aderiscono ai contratti di solidarietà 4.c.6 Attività di assistenza e mediazione nelle
vertenze aziendali |
|
5 SVILUPPARE IL
SISTEMA REGIONALE DELLE COMPETENZE E DELL'ORIENTAMENTO |
5.a
Implementare e perfezionare il sistema regionale delle competenze |
5.a.1 Repertorio Regionale delle Figure
Professionali (RRFP) 5.a.2
Sistema regionale di riconoscimento e certificazione delle competenze 5.a.3 Formazione degli operatori 5.a.4 Attività di cooperazione interregionale per
la condivisione dei repertori |
5.b Rafforzare e
integrare le attività di orientamento lungo tutto l’arco della vita
rendendole a pieno titolo un diritto |
5.b.1 Sostegno
all’integrazione della rete dei servizi per l’orientamento e allo sviluppo di
modelli e prassi comuni di intervento 5.b.2 Azioni per la
qualità del sistema regionale di orientamento e per la formazione degli
operatori 5.b.3 Formazione degli
operatori del sistema dell’orientamento 5.b.4 Orientamento per
l’attuazione del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione 5.b.5 Orientamento in
uscita dal secondo ciclo di istruzione e nel periodo universitario 5.b.6 Rafforzamento
dell’orientamento nei servizi al lavoro |
|
6 PROMUOVERE POLITICHE
DI MOBILITÀ TRANSNAZIONALE E DI COOPERAZIONE A SUPPORTO DELL’ISTRUZIONE,
DELLA FORMAZIONE E DELL'OCCUPABILITÀ |
6.a
Ampliare le reti di cooperazione con organismi e istituzioni di altri paesi
per lo sviluppo della mobilità delle persone, dell'innovazione dei sistemi e
dei modelli di intervento nell'ambito delle politiche per l’educazione,
l’istruzione, l’orientamento, la formazione e il lavoro |
6.a.1 Interventi per lo sviluppo di accordi
bilaterali e di partenariato europeo 6.a.2 Partecipazione alla costruzione delle
politiche europee attraverso l’impegno all’interno di Earlall 6.a.3 Partecipazione a reti tematiche e a
progetti transnazionali e interregionali per lo scambio di buone pratiche e
lo sviluppo di modelli comuni di interventi attraverso l’implementazione di
progetti pilota 6.a.4 Progetti a carattere transnazionale
attivati dagli organismi territoriali del sistema regionale di lifelong
learning |
6.b
Sostenere la mobilità internazionale dei singoli cittadini e degli attori del
sistema integrato a fini formativi e professionali |
6.b.1 Incentivi per l’acquisizione di competenze
rivolti a studenti delle scuole secondarie 6.b.2 Stage all’estero per i percorsi IFTS 6.b.3 Voucher per
work experience all'estero 6.b.4 Progetti di mobilità e cooperazione
transnazionale 6.b.5 Progetti di mobilità settoriale 6.b.6 Servizi di informazione, orientamento e
accoglienza |
Visto che per ogni
azione sono individuati i destinatari, gli
strumenti di finanziamento specifici e gli indicatori di risultato associati ad
ogni singolo obiettivo ai fini del monitoraggio;
Rilevato che circa le modalità di attuazione, partendo dalle previsioni della l.r. 32/2002 circa il sistema regionale integrato per il diritto all’apprendimento costituito “dall’insieme dei soggetti pubblici che programmano e curano la realizzazione delle azioni e degli interventi regionali e locali volti alla promozione delle attività di educazione, istruzione, orientamento e formazione che contribuiscono a rendere effettivo il diritto all’apprendimento per tutto l’arco della vita”, dei precedenti PIGI e del Protocollo d’intesa con ANCI, UNCEM, UPI per l’attuazione della governance territoriale quale sistema composto da molteplici soggetti ai diversi livelli istituzionali, che cooperano tra di loro, facendo convergere politiche, competenze, interventi e risorse verso obiettivi comuni e condivisi, nonostante le numerose difficoltà attuative del passato, l’attuale Piano si pone l’obiettivo del rilancio, quale scelta strategica, di tale sistema integrato di governance territoriale attraverso:
- il rafforzamento e la
valorizzazione del ruolo dei soggetti
istituzionali, (Province, Conferenze zonali per l’Istruzione e Comuni)
incrementando la capacità di cooperazione e collaborazione reciproca, anche con
il coinvolgimento dei soggetti non istituzionali (associazioni, istituzioni
culturali, ecc…), pur nella consapevolezza del necessario adeguamento che sarà
imposto dal riassetto territoriale delle autonomie locali;
- la capacità di realizzare, a tutti i livelli istituzionali, una relazione costante e concreta con la scuola, per cui sarà necessario individuare le forme più opportune ed efficaci attraverso le quali l’insieme delle autonomie scolastiche possa esprimere una propria rappresentanza (qualificata e formalizzata) che si interfacci con gli enti locali (Conferenza, Provincia, Regione) e partecipi attivamente ai processi di programmazione degli interventi nei diversi ambiti territoriali;
- un processo che si articola in fasi successive, consequenziali tra
loro, di programmazione, progettazione integrata e realizzazione, che si
sviluppano ciclicamente e sono affiancate da un’azione di monitoraggio e
verifica dei risultati, il cui ambito territoriale ottimale di riferimento è
Preso atto che dal quadro di riferimento finanziario
pluriennale, per l’attuazione delle politiche previste dal Piano, il complesso
delle risorse attivabili, stanziate nel bilancio di previsione 2012 e
pluriennale 2012/2014, è pari ad € 430.636.745,59, alle quali si aggiungeranno
le risorse regionali stimate per l’anno 2015, pari ad €
- illustrazione del documento preliminare al Consiglio regionale ai sensi dell’articolo 48 dello Statuto regionale senza la formulazione di specifici indirizzi da parte del Consiglio Regionale;
- parere del NURV;
- parere del Comitato di coordinamento istituzionale (LR 32/02)
- parere della Commissione regionale permanente tripartita (LR 32/02);
- parere dal Comitato tecnico di direzione (CTD);
- tavolo di concertazione istituzionale nella seduta del 19 dicembre 2011;
- tavolo di concertazione generale nella seduta del 20 dicembre 2011;
- Giunta regionale.
Visto l’esito del tavolo di concertazione istituzionale nella seduta del 19 dicembre 2011;
Visto l’esito del tavolo di concertazione generale nella seduta del 20 dicembre 2011;
DELIBERA
di esprimere parere favorevole
sulla proposta di deliberazione n. 197 “Piano di Indirizzo Generale Integrato di cui
all'art. 31 della L.r. 32/2002 (Testo unico della normativa della Regione
Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione
professionale e lavoro) con le seguenti
raccomandazioni:
1)
che
le problematiche specifiche per le zone montane e gli interventi che, in via
generale, sono previsti nel piano in materia di educazione e istruzione siano
rimarcate attraverso l’inserimento di un paragrafo specificatamente dedicato;
2)
che la programmazione, di competenza della Conferenza zonale
per l’istruzione, abbia fondi e risorse per l’attuazione della programmazione
stessa.