Firenze, 4
gennaio 2012
- Al Presidente del Consiglio regionale
e
p. c. - Al Presidente della Giunta regionale
- All’Assessore proponente
- Al Dirigente responsabile
- Al
Segretario generale del Consiglio regionale
- Al Direttore dell’Area di Assistenza legislativa, giuridica
e istituzionale
Proposta di deliberazione n. 183
“Piano regionale dello sviluppo economico
(PRSE) 2012-
favorevole favorevole favorevole contrario
contrario
con
raccomandazioni con condizioni con raccomandazioni
PARERE OBBLIGATORIO
´
________________________________________________________________________________________________
OSSERVAZIONI
FACOLTATIVE
All’unanimità
X
A
maggioranza
A
maggioranza con motivazioni contrarie di
una componente istituzionale (art. 12 co. 4 Reg. CdAL) |
NOTE:
Allegato parere |
D’ordine del
Presidente
Cinzia Guerrini
Proposta di deliberazione n. 183 “Piano
regionale dello sviluppo economico (PRSE) 2012-
Proponente: Giunta regionale – assessore
Simoncini
PARERE OBBLIGATORIO
IL CONSIGLIO
DELLE
Seduta del 4 gennaio 2012
Visti
-
l’art. 66 dello Statuto regionale;
-
- il Regolamento interno del Consiglio regionale;
-
il Regolamento interno del Consiglio delle
Considerato che
il Piano regionale di sviluppo economico realizza le politiche economiche definite dal Programma regionale di sviluppo in materia d’industria, artigianato, commercio, turismo, cooperazione e servizi, assumendone le priorità e perseguendone gli obiettivi;
il quadro di riferimento strategico del PRSE si basa sui contenuti espressi degli Indirizzi di legislatura per l’Area tematica “Competitività del sistema regionale e capitale umano”;
all’interno di questa area tematica il PRS indica alle politiche regionali per l’industria, l’artigianato, la cooperazione, il turismo e il commercio e alle politiche per l’internazionalizzazione e l’attrazione degli investimenti, cinque priorità:
a) sostenere le attività di ricerca applicata e di sviluppo sperimentale, per favorire i processi di innovazione come fattore di incremento della competitività del sistema produttivo, anche attraverso la razionalizzazione, la riorganizzazione e il potenziamento delle infrastrutture per il trasferimento tecnologico;
b) affrontare la questione dimensionale dell’impresa attraverso azioni di accompagnamento finalizzate a favorire processi di crescita, di aggregazione e di cooperazione, anche mediante l’attivazione degli strumenti di ingegneria finanziaria e con supporto all’acquisizione di servizi qualificati e avanzati di mercato;
c) sviluppare la competitività dei distretti e dei sistemi produttivi locali, la loro presenza sui mercati mondiali, anche mediante la sistematizzazione degli interventi di proiezione internazionale ;
d)
sviluppare, con un approccio fortemente integrato, il
complesso del sistema terziario, puntando ad una maggiore qualificazione
dell’offerta turistica e distributiva, al fine di coniugare la competitività
dell’offerta con la sostenibilità dei processi di sviluppo dei servizi e di
riposizionamento dei vari prodotti turistici toscani;
e) sostenere l’attrazione degli investimenti diretti identificando e promuovendo le opportunità di investimento che rispondano alle attese ed esigenze di crescita/redditività dell’economia e delle aziende, in un contesto segnato da una forte competizione tra territori per la localizzazione dei progetti e da un mercato degli investimenti sempre più frammentato e limitato;
Rilevato che
il PRSE elabora in modo operativo le indicazioni contenute negli indirizzi prioritari del Programma regionale di sviluppo e gli indirizzi del Consiglio regionale sul preliminare di piano;
tiene conto dei Progetti integrati di sviluppo (PIS) del PRS che incidono in maniera rilevante in termini di priorità sulla realizzazione degli obiettivi del Piano;
la rilevanza che assume la strategia del PRS per il PRSE è rappresentata proprio dal nutrito elenco di PIS che potranno trovare attuazione nelle linee di intervento del PRSE;
i PIS di particolare rilievo sono i cinque progetti che riguardano i sistemi e distretti produttivi tipici:
a) sistema moda
b) progetto Prato
c) distretto lapideo
d) distretto cartario
e) grandi poli industriali
Considerato
che la elaborazione del PRSE ha tenuto conto della necessaria integrazione con il Piano di indirizzo generale integrato (PIGI) attuativo della l.r. 32/2002 in materia di educazione, istruzione, formazione, orientamento e lavoro e che il raccordo fra una maggiore selettività degli interventi e le priorità dei piani settoriali viene in rilievo proprio nel momento della concentrazione delle risorse. In questa fase, infatti, occorre prendere in considerazione, oltre che le linee di intervento, anche i contenuti dei PIS che costituiscono uno degli elementi portanti dell’orditura delle modalità di attuazione del PRSE previste dal PRS;
Preso atto
che il PRSE si articola in quattro assi:
I - Il sistema
regionale delle politiche industriali
II - Internazionalizzazione promozione e
attrazione investimenti
III - Turismo, commercio e terziario
IV - Assistenza tecnica
che il primo asse riguarda il rafforzamento della competitività del sistema produttivo toscano attraverso azioni che migliorino le capacità innovative, in particolare favorendo sinergie tra imprese e tra queste le università e i centri di ricerca, potenziando il sistema delle infrastrutture materiali e immateriali, aumentando l'offerta di servizi avanzati rivolti alle PMI e qualificando ulteriormente gli strumenti di ingegneria finanziaria, anche in una maggiore ottica di mercato;
che il primo asse ha come obiettivi specifici:
a) il rafforzamento delle relazioni fra le imprese e il sistema della ricerca pubblico e privato supportando lo sviluppo di cluster innovativi e le misure tese ad incoraggiare l’interazione dei poli di competitività con i sistemi produttivi locali;
b) il potenziamento del sistema e dei processi di trasferimento tecnologico;
c) il sostegno ai processi di integrazione e cooperazione tra imprese, attraverso processi di riorganizzazione e sviluppo di reti, programmi di supporto agli investimenti per l’innovazione;
d) il sostegno all’accesso al credito per le PMI attraverso l’intervento nel sistema delle garanzie, per rafforzare i programmi di sviluppo, i processi di crescita dimensionale e la ristrutturazione finanziaria;
e) la promozione, la realizzazione, il recupero e la riqualificazione di aree da destinare ad insediamenti produttivi e potenziare la dotazione regionale di infrastrutture per servizi avanzati;
e che prevede come linee di intervento:
a) il sostegno alle attività di ricerca sviluppo e innovazione (RSI)
b) l’acquisto servizi per innovazione e trasferimento tecnologico
c) gli aiuti ai poli di innovazione e incubatori di impresa
d) il sostegno ai programmi di sviluppo PMI industriali, artigiane e cooperative
e) il sostegno alle pratiche di responsabilità sociale delle imprese
f) l’ingegneria finanziaria
g) le aree per insediamenti produttivi
h) le infrastrutture per il trasferimento tecnologico
che il secondo asse riguarda la promozione dell’economia regionale, il sostegno ai processi di internazionalizzazione del sistema produttivo toscano e l’attrazione di nuovi investimenti diretti esogeni al fine di espandere, mantenere e radicare quelli esistenti, con particolare attenzione agli investimenti di tipo industriale e del manifatturiero avanzato;
che il secondo asse ha come obiettivi specifici:
a) il supporto dei processi di internazionalizzazione delle imprese toscane in forma singola e/o associata attraverso azioni di informazione e promozione sui mercati extra-nazionali;
b) il sostegno dei processi di rafforzamento e riposizionamento dell’offerta turistica sui mercati interno ed estero;
c) l’attrazione degli investimenti attraverso la definizione di un sistema di governance mirato ed azioni finalizzate alla valorizzazione del targeting degli asset toscani sul mercato degli investimenti diretti;
e che prevede come linee di intervento:
a) la promozione economica
b) la promozione turistica integrata
c)
il marketing territoriale finalizzato
all’attrazione degli investimenti
che il terzo asse riguarda lo sviluppo, la qualificazione e la promozione del sistema dell’offerta turistica e commerciale regionale attraverso processi di innovazione che devono riguardare sia le imprese e i territori nell’ottica della sostenibilità ambientale, sociale ed economica;
che il terzo asse ha come obiettivi specifici:
a) il sostegno e la promozione di modelli integrati di gestione territoriale per l’innovazione e lo sviluppo di un’offerta turistico-commerciale competitiva, di qualità e sostenibilità, che coinvolga sistemi pubblici e reti di imprese;
b) il miglioramento della qualità urbana e territoriale dell’offerta turistica e commerciale;
c) il sostegno delle imprese e le micro-imprese nei processi di sviluppo aziendale, di qualificazione, di integrazione di filiera aggregazione territoriale;
e che prevede come linee di intervento:
a) il sostegno alle PMI per la promozione e l’innovazione ai fini della competitività e la sostenibilità dei territori;
b) il sostegno a enti locali e soggetti pubblici per la promozione e l’innovazione ai fini della competitività e la sostenibilità dei territori;
c) la qualificazione dell’offerta territoriale relativamente alle infrastrutture per la competitività e sostenibilità del turismo, del commercio e del terziario;
d) lo sviluppo di progetti integrati tematici e territoriali;
e) il sostegno a sistemi integrati di micro imprese artigiane, del turismo e del commercio;
f) gli aiuti per la certificazione dei servizi turistici e commerciali;
che il quarto asse riguarda il perseguimento di più elevati livelli di efficienza ed efficacia al processo di programmazione, attuazione e verifica del Piano;
che il quarto asse ha come obiettivo specifico quello di assicurare il supporto necessario all’attuazione, gestione e controllo degli interventi previsti dal PRSE
e che
ha come linea di intervento l’assistenza tecnica;
Considerato che
per quanto riguarda le modalità di attuazione tutte le operazioni e progetti oggetto di intervento da parte del PRSE (investimenti di imprese, infrastrutture) dovranno risultare coerenti con il contesto della pianificazione/programmazione territoriale, urbanistica ed ambientale pertinente relativo ai vari livelli di competenza istituzionale e di pianificazione/programmazione;
qualora tali operazioni e progetti siano suscettibili di produrre effetti su SIC o ZPS (Rete natura 2000), gli interventi supportati dal PRSE dovranno essere corredati della Valutazione di Incidenza di cui alla l.r.10/2010 “Norme in materia di valutazione ambientale strategica (VAS), di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di valutazione di incidenza”;
l’attività di valutazione è preordinata a garantire che gli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione dei piano o programma, o loro integrazioni, siano prese in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro approvazione;
così come previsto all’art. 7 della l.r.10/2010 il procedimento di VAS è avviato dal proponente, contestualmente all’avvio del procedimento di formazione del Piano e deve concludersi anteriormente alla sua approvazione;
il Piano regionale dello sviluppo economico 2012-2015 non è sottoposto a valutazione d’incidenza ambientale, in quanto non rientra nel campo di applicazione dell’art. 15 della l.r. 56/2000.
Considerato inoltre che
nel caso di interventi urgenti ed imprevisti,
gli uffici responsabili delle
linee di intervento provvedono a rendere pubblico il PRSE, informandone i
potenziali beneficiari finali, il sistema delle
il PRSE intende attuarsi perseguendo il metodo della cooperazione istituzionale nella implementazione di specifiche linee di intervento, avviando forme di convergenza degli strumenti di intervento e delle risorse, in modo da ampliare l’effetto leva delle risorse regionali e l’efficacia di una azione integrata a favore dello sviluppo dei territori e del sistema delle imprese;
il ricorso a procedure negoziali evidenzia la intenzionalità degli interventi, ma allo stesso tempo la selettività degli stessi, quindi una definizione preventiva di obiettivi, finalità, soggetti, e ambiti di intervento. In tal senso, il PRS e i PIS rappresentano il quadro di riferimento strategico e prioritario, di cui il PRSE è strumento di attuazione;
Preso atto
che il quadro finanziario, come emerge anche dal PRS e dal DPEF è da considerarsi incerto, a causa del patto di stabilità, e potrà essere aggiornato in base all’evoluzione della situazione finanziaria complessiva;
che il PRSE ammonta a
circa 579,6 milioni di euro, da stanziare nei quattro anni di programmazione
2012-2015;
che a tale fondo occorre
aggiungere la somma di 130 milioni di euro provenienti da una ulteriore linea
di finanziamento legata all'intervento del FRI - Fondo Rotativo Investimenti -
Cassa Depositi e Prestiti;
che in totale quindi il PRSE
potrà contare su 709 milioni di euro corrispondenti allo 0,7% del Pil regionale
del 2010 valutato a prezzi correnti;
Preso altresì atto che
il Rapporto ambientale del Piano regionale dello sviluppo economico 2012-2015 riporta le analisi e valutazioni inerenti il PRSE, relativamente ai possibili effetti ambientali significativi conseguenti l’attuazione del Piano stesso;
il Rapporto ambientale tiene conto delle osservazioni pervenute durante la fase di consultazione dei soggetti con competenze ambientali relativamente al documento preliminare ai fini della VAS;
il Rapporto ambientale è parte integrante del Piano;
la procedura di VAS ha lo scopo di evidenziare la congruità delle scelte di programmazione rispetto agli obiettivi di sostenibilità definiti a livello internazionale e nazionale nonché rispetto alla strategia ed agli obiettivi ambientali definiti dal PRS e dal PRAA 2007-2010;
il processo di valutazione individua le possibili ed eventuali alternative proposte nell’elaborazione del Piano, gli impatti potenziali, nonché le misure di mitigazione e compensazione di cui si dovrà tener conto nelle successive fasi di attuazione del Piano o nei successivi livelli di programmazione;
a) aspetti ambientali costituenti lo scenario di partenza rispetto alla quale valutare gli impatti prodotti dalle scelte di Piano;
b) valutazione degli scenari evolutivi, delle alternative, degli obiettivi e delle scelte per individuare le misure di mitigazione/compensazione e per calibrare il sistema di monitoraggio;
Considerato che
i PIUS pur trattandosi di un’importante esperienza di qualificazione urbana, che occorre continuare a perseguire, manifestano una cronica scarsità di risorse al punto che sono molti i comuni che non riescono a realizzarli;
i PIS, costituendo elemento strategico del PRSE necessitano, al fine di dotarsi di una dimensione finanziaria adeguata, della convergenza di tutti i soggetti istituzionali competenti ad intervenire nel territorio di interesse;
l’attrattività e la competitività
di un territorio si realizza anche attraverso la semplificazione delle
procedure amministrative che riguardano
per la definizione di politiche integrate, così come si propone nel PRSE, occorre avere referenti diretti che possano rappresentare ed esprimere le peculiarità territoriali valorizzandone le ricchezze;
che nel PRSE, a differenza di quanto contenuto nel PRS, manca un riferimento esplicito alle aree montane, quale elemento di crescita e di sviluppo in vista anche di una maggiore competitività territoriale;
Visti
gli esiti del Tavolo di concertazione istituzionale nella seduta del 21 novembre 2011;
DELIBERA
di
esprimere parere favorevole in
merito alla proposta di deliberazione n. 183 “Piano regionale dello sviluppo
economico (PRSE) 2012-