P.d.D. n.1173
“Piano sanitario regionale
2005-2007”
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PARERE OBBLIGATORIO
PREMESSO quanto segue:
1. In ragione della complessità delle politiche impostate con il PSR 2002-2004 il nuovo Piano sanitario 2005-2007 vuole porsi in termini di assoluta continuità con il precedente, ne assume in pieno i presupposti e le strategie fondanti intendendo provvedere ad un loro aggiornamento secondo l’evoluzione del contesto e del loro grado di attuazione.
La Regione Toscana conferma la scelta di utilizzare
gli strumenti di programmazione, al fine di orientare il sistema sanitario ad
erogare prestazioni efficaci, appropriate, che rispondano a criteri di
economicità, all’interno di ben identificati livelli essenziali di assistenza.
Viene del pari riaffermato il sistema di valori
costitutivi del modello di sanità scelto dalla Regione Toscana: responsabilità
collettiva; libertà; universalità; sussidiarietà solidale; accoglienza;
attenzione ai più deboli; unicità; centralità del territorio; approccio
integrato; sostenibilità; partecipazione.
2. Il PSR 2005-2007 conferma le scelte del
precedente triennio delineando sei precise strategie:
-gli obiettivi
di salute
di cui al par. 3.1, da perseguire attraverso l’insieme dei moduli organizzativo
e procedimentali previsti dal Piano;
-i 12 progetti
speciali di interesse regionale di cui al par.3.2, sui quali le Aziende sanitarie,
singolarmente e in area vasta, sono chiamate ad elaborare programmi operativi
sulla base degli indirizzi del Piano;
-la partecipazione nei servizi territoriali:
Il PSR promuove il passaggio culturale e operativo da erogazione di assistenza territoriale a realizzazione di Piani integrati di salute (PIS). Il PIS costituisce la modalità di operare della zona - distretto, configurandosi come strumento di programmazione integrata delle politiche sociali e sanitarie e della loro interconnessione con i settori che abbiano comunque influenza sullo stato di salute della popolazione.
Si intende portare a termine nel triennio la sperimentazione delle Società della salute nelle aree in cui essa è stata avviata sulla base della disponibilità dei soggetti coinvolti a livello locale, comuni e aziende unità sanitarie locali, e sulla base delle procedure e degli indirizzi definiti dal precedente Piano sanitario e dagli atti di indirizzo attuativi dello stesso.
Un aspetto fondamentale riveste la configurazione di
un unico livello locale di governo,
coincidente con l’attuale assetto delle zone, ed identificabile come zona - distretto.
-i livelli e i
tempi appropriati di erogazione dell’assistenza:
Si confermano i livelli di assistenza previsti dal
precedente PSR (prevenzione collettiva, assistenza territoriale, assistenza
ospedaliera) e si afferma il principio dell’appropriatezza nell’erogazione di
attività e prestazioni come metodo e strumento decisionale; allo stesso tempo
sarà data continuità alle linee guida regionali, intese quali raccomandazioni
di comportamento, elaborate in modo sistematico e finalizzate a indirizzare le
decisioni dei professionisti verso scelte appropriate in specifiche circostanze
cliniche e/o assistenziali.
-la programmazione, intesa come relazione
fra offerta e domanda valutata, integrazione intersettoriale e sistema a rete,
nei suoi vari livelli (regionale, aziendale, di area vasta). L’area vasta si
configura come livello di programmazione strategica del sistema “attraverso la
definizione partecipata ed integrata dei Piani di area vasta con funzioni di
indirizzo della programmazione locale”.
l’efficienza, perseguita sia mediante l’introduzione nel sistema delle aziende sanitarie di efficaci strumenti di controllo di gestione sia mediante l’attribuzione a strutture consortili interaziendali (Consorzi di area vasta) delle funzioni di supporto tecnico/amministrativo (in primo luogo quelle legate agli acquisti di beni e servizi).
3. Il par.4 del Piano si sofferma, in forma estremamente articolata, sugli
strumenti generali di sistema. Il par.5 delinea le azioni di piano, articolate in azioni di promozione della salute
e orientamento della domanda e azioni di sviluppo e razionalizzazione
dell’offerta. Sotto il versante dell’offerta, da un lato sono individuati i
progetti obiettivo di alta integrazione socio - sanitaria; dall’altro sono riproposte alcune azioni
programmate, relative a temi prevalentemente organizzativi, che impegnano
direttamente il livello regionale.
PRESO ATTO che la proposta in esame è stata oggetto
di intesa in sede di concertazione interistituzionale fra la Giunta regionale e
le associazioni delle autonomie locali;
1.
esprime
un parere positivo sulla P.d.D. n.1173 alla seguente condizione:
al par. 3.3.1.”Le Società della Salute”: che siano chiariti i contenuti dell’attività
di controllo direzionale esercitata dalla Regione nell’ambito del processo
di costituzione delle SdS; e che sia
espunto dal testo siffatto riferimento ove questo tipo di controllo
implichi la spendita da parte della Regione di poteri ordinatorio/autoritativi
in senso stretto, come tali lesivi dell’autonomia negoziale degli attori
necessari (in primo luogo gli enti locali) delle SdS.
2.
formula
inoltre la seguente raccomandazione:
è opportuno chiarire quali siano gli effettivi
contenuti e limiti della funzione di coordinamento della programmazione di area
vasta da parte degli enti locali.
Non si comprende in primo luogo se il Comitato d’area sia
tenuto ad uniformarsi agli eventuali rilievi mossi dal coordinamento degli enti
locali.
Del pari non è chiaro se gli enti locali
esercitino la propria funzione di coordinamento d’area solo tramite espressione
di parere sui singoli atti della programmazione d’area vasta o se
competa allo stesso coordinamento anche una più generale funzione di
indirizzo/impulso volta ad orientare in via preventiva le linee di fondo della
programmazione di area vasta.
3. sottolinea l’esigenza del necessario coordinamento/integrazione fra le disposizioni programmatiche del PSR e i contenuti del prossimo piano integrato sociale regionale, anch’esso in corso di elaborazione.