P.d.D.
n. 387 - L.R. n. 52/1998 - "Piano regionale per le politiche
per l'impiego e per le politiche attive del lavoro 2000-2001"
PARERE
OBBLIGATORIO
1.
La proposta di deliberazione in esame merita, per quanto concerne
gli obiettivi ed i contenuti di fondo da essa perseguiti, una valutazione
positiva. Essi sono infatti condivisi dagli enti locali e maturati
nella preliminare fase concertativa fra detti enti e la Regione.
2.
Ugualmente positivo è il giudizio per quanto riguarda la
ripartizione dei fondi che pure è stata concordata con le
Province.
3 In
merito ai contenuti del Piano si indica l'esigenza di creare un
sistema informatico adeguato a consentire ai Servizi per l'impiego
di operare efficientemente e di favorire un'ampia diffusione delle
informazioni da essi raccolte in maniera tale che possano avvalersene
tutti i soggetti interessati.
4 Appare
fondamentale inoltre garantire che alla fase dell'istruzione faccia
seguito quella della formazione in modo che la prima non rimanga
fine a se stessa ma sia possibile tradurre in pratica quanto appreso
a livello teorico.
5 Si
segnala la necessità di assumere iniziative volte a favorire
che fra gli enti legati al lavoro quali l'INPS e l'INAIL, venga
raggiunta una maggiore intesa.
6 Vi
è la necessità di addivenire ad una riorganizzazione
normativa dell'intera materia, anche a seguito delle nuove competenze
determinate dalla modifica del Titolo V della Costituzione, qualora
essa sia confermata dal referendum del 7 ottobre ed in considerazione
della complessità della materia stessa e soprattutto della
sovrapposizione di provvedimenti settoriali emanati in tempi diversi
e fra loro non coordinati e di procedere conseguentemente anche
allo snellimento delle procedure burocratiche.
7 Si
fa presente che sulle leggi in favore dell'imprenditoria giovanile
e femminile, le Province non sono state coinvolte. Si chiede pertanto
che in futuro tale coinvolgimento sia assicurato.
8 La
Regione deve giocare un ruolo più autonomo rispetto al livello
nazionale per quanto riguarda l'accreditamento delle agenzie formative.
Nei ritardi delle decisioni ministeriali la Regione deve muoversi
più autonomamente.
9 Questo
Consiglio richiama anche la necessità, del resto già
indicata nella stessa L.R. n. 52/1998 ma che non trova adeguata
corrispondenza nella proposta di Piano, che siano individuati:
a) criteri generali per rendere omogenei e più efficaci su
tutto il territorio regionale i servizi per l' impiego;
b) forme e modalità di sostegno ai lavoratori socialmente
utili, alle nuove assunzioni, alla creazione di lavoro autonomo,
associato e cooperativo;
c) iniziative nei confronti dei giovani disoccupati, il cui inserimento
lavorativo si è rivelato frequentemente difficoltoso a causa
dell'esistenza di ostacoli di ordine burocratico che dovrebbero
essere pertanto eliminati;
d) modalità per sviluppare ulteriormente le politiche nei
confronti dei disabili, considerato che la legge in materia risulta
attualmente scarsamente applicata ma anche che l'esperienza pratica
realizzata in alcuni Comuni sotto questo profilo ha dato risultati
particolarmente soddisfacenti.
10.
Nel corso delle consultazioni, sono state inoltre avanzate, in particolare
dal Comune di Arezzo, specifiche osservazioni in riferimento all'art.
2.2 del Piano, che si allegano al presente parere.
11.
Si raccomanda alla Regione Toscana di voler assumere iniziative
sul piano nazionale al fine di addivenire ad una organica disciplina
della formazione professionale e della certificazione delle competenze
professionali.
12.
Si ritiene infine opportuno che la Regione svolga una decisa azione
di sollecito delle istanze nazionali per l'emanazione dei decreti
attuativi della L. n. 68 che devono definire le categorie professionali
che non devono essere considerate ai fini dell'individuazione degli
standard.
|