P.d.D.
n. 442
: "Classificazione delle aree demaniali marittime con finalità
turistico-ricreative. L.4.12.1993 n. 494- D.M. 5.8.1998 n.342 "
OSSERVAZIONI
1.
Con la proposta di deliberazione in oggetto sono individuati, in
via provvisoria, i criteri in base ai quali classificare le aree
del Demanio marittimo ad uso turistico - ricreativo del territorio
regionale come aree ad alta, normale o minore valenza turistica
ai sensi della legge n. 494/1993 "Disposizioni per la determinazione
dei canoni relativi alle concessioni demaniali marittime" e
del successivo decreto ministeriale di attuazione, n. 342/1998.
Le funzioni amministrative in tale settore, attribuite alla Regione
dal D.lgs. n. 112/1998, sono state successivamente conferite dalla
Regione stessa ai Comuni con la L.R. n. 88/1998. L'esercizio delle
funzioni decorre per i Comuni dal 01.01.2002.
2.
A tale proposito il Consiglio delle autonomie locali osserva che
questo passaggio di competenze risulta, allo stato attuale, del
tutto privo di copertura degli oneri finanziari e pertanto in contrasto
con i principi generali che regolano il trasferimento delle competenze
amministrative, stabiliti dalla legislazione nazionale (articoli
3, comma 1, lettera b; 4, comma 3, lettera i; e 7 della legge n.
59/1997 ed art. 3, comma 3, del d.lgs. n. 112/1998 citato) e dalla
stessa legislazione regionale (art. 7 della L.R. n. 88/1998 citata),
che unanimemente impongono che ogni attribuzione di nuove competenze
agli enti locali sia necessariamente accompagnata dal trasferimento
delle risorse indispensabili a far fronte ai corrispondenti oneri
finanziari.
Si da comunque atto che la Regione ha previsto, all'interno del
bilancio per l'esercizio 2002 un congruo stanziamento per il finanziamento
degli oneri inerenti alle funzioni in questione, consentendo in
tal modo di sbloccare una situazione resa estremamente difficile
a causa del prolungato ritardo dello Stato nel trasferimento delle
risorse inerenti alle funzioni medesime.
3.
Occorre valutare nelle sedi opportune la destinazione ai Comuni
interessati dei canoni delle concessioni inerenti al demanio marittimo.
4.
Per quanto concerne la disposizione che prevede che i Comuni propongano
riferimenti utili alla definizione dei requisiti della valenza turistica
attraverso specifici piani urbanistici di disciplina del demanio
marittimo, si ritiene:
a) che debba essere ulteriormente specificata la procedura per l'adozione
di tali piani, in considerazione del fatto che per quei Comuni costieri
che hanno già adeguato il proprio strumento urbanistico alla
direttiva regionale per la fascia costiera (delibera C.R.T. n. 47/1990)
il piano d'utilizzo del demanio marittimo assume un carattere solo
gestionale, mentre per i rimanenti Comuni sussiste l'obbligo di
espletare i procedimenti di cui all'art. 40, commi da 8 a 20, della
L. R. n. 5/1995;
b) che la Regione debba provvedere ad emanare le direttive per la
predisposizione dei piani in questione.
5.
Si osserva inoltre che i Comuni costieri toscani non dispongono
allo stato attuale del quadro complessivo delle concessioni demaniali
presenti sul proprio territorio, né dei dati relativi alla
loro collocazione puntuale, alle superfici concesse, sia libere
che occupate da manufatti, elemento quest'ultimo che assume grande
rilevanza ai fini della classificazione delle aree e costituisce
pertanto un presupposto essenziale per la fattibilità delle
procedure previste dalla proposta di legge.
6.
Infine, nel rilevare favorevolmente che la presente classificazione
delle aree demaniali è espressamente definita di carattere
temporaneo e soggetta a revisione biennale, come consentito dall'art.
6, comma 3, del D.M. n. 342/1998 e come appare opportuno in considerazione
degli aspetti ancora problematici sopra richiamati, si osserva che,
ai fini di detta revisione, dovrebbe essere contemplata una procedura
partecipata che preveda in modo espresso un diretto ruolo degli
enti locali interessati.
7.
Ad ulteriore specificazione ed approfondimento degli aspetti sopra
trattati, si allegano al presente parere, quali sue parti integranti,
due precedenti note del presidente dell'ANCI.
8.
Si riportano inoltre qui di seguito le richieste avanzate dal Comune
di Portoferraio.
Il Comune di Portoferraio propone di aggiungere alla categoria C)
(minore valenza turistica) aree in diretta concessione ai comuni
per la realizzazione di:
1) Spiagge libere attrezzate per la balneazione.
2) Spiagge libere attrezzate per la nautica minore.
La
richiesta è motivata dal fatto che l' Amministrazione potrebbe
decidere la realizzazione di tali tipi di spiagge libere, affidandone
la gestione a privati (art. 45 bis C.N.). Infatti, ricavandone proventi
non è applicabile un canone ricognotorio. Da qui la necessità
di ricondurre la tipologia concessionaria ad aree di bassa valenza
turistica.
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