-la LR 36/2000 recante “Nuova disciplina del Consiglio delle Autonomie
locali”;
-il Regolamento interno del Consiglio regionale;
-il Regolamento interno del Consiglio delle Autonomie locali;
fra gli obiettivi specifici del Piano è previsto:
-
favorire la massima partecipazione dei soggetti locali impegnati in attività di
cooperazione e di pace, cercando opportune intese con le province ed i comuni
per la costituzione di Forum territoriali della cooperazione internazionale e
della pace.
Considerato
che al fine di cui sopra, il Piano prevede al punto
7 l’istituzione del “Tavolo regionale della cooperazione internazionale e della
pace“, quale strumento di partecipazione degli attori della cooperazione
internazionale, con il compito di : individuare le opzioni strategiche, le
priorità geografiche e tematiche, l’ allocazione delle risorse ai Tavoli di
area geografica e ai Progetti di iniziativa regionale (PIR);
Richiamato
che
questa previsione non è stata oggetto di osservazioni da parte delle
associazioni rappresentative degli enti locali in sede di confronto sul piano,
svolto in occasione della riunione del Tavolo di concertazione istituzionale
del 29 gennaio 2007. deve dunque ritenersi che sia la giunta regionale sia le
rappresentanza degli enti locali considerino opportuno che la concertazione ed
il confronto in materia si svolgano in una se de “ speciale” rispetto a quelle
“ ordinarie” ( Tavoli di concertazione istituzionale e generale ).
Preso atto
della convergente volontà, della Giunta e delle
Associazioni degli Enti Locali, di istituire
il “ Tavolo regionale della cooperazione internazionale e della pace”,
in attesa di una riforma organica della normativa, si osserva che:
a)
i
riferimenti all’art.48 dello statuto e alla L.r. 49/1999 non sono congrui,
poiché nel primo caso si tratta dell’attivazione volontaria da parte del
presidente della giunta regionale di fasi formali di concertazione e confronto,
nel secondo caso si tratta del rinvio a protocolli per la concertazione o il
confronto sugli atti della programmazione regionale : in entrambi i casi,
dunque, si tratta di riferimenti che non coprono le attività che il “ Tavolo
regionale della cooperazione internazionale e della pace “ dovrebbe svolgere,
b)
se si ritiene di specificare nel piano la
composizione ed il funzionamento del tavolo regionale “ Tavolo regionale della
cooperazione internazionale e della pace “ , occorre che :
1)sia
individuato l’organo regionale che lo costituisce;
2) sia
attribuito al CAL il compito di individuare i rappresentanti degli enti locali
( ai sensi dell’art.66 dello Statuto
regionale);
3) sia correttamente individuato l’atto che ne
disciplina il funzionamento ( che non potrà essere un regolamento, in assenza
di norma di legge regionale di cui il regolamento sia attuazione) ;
Che sull’atto in esame è stata raggiunta l’intesa nel corso del Tavolo di concertazione interistituzionale del 29 gennaio 2006.
DELIBERA
1. di esprimere parere favorevole sulla PDD 349 in oggetto;
2. di formulare, a titolo collaborativo, le seguenti raccomandazioni:
a. recepire,
per quanto possibile, gli spunti critici di cui all’ultimo capoverso della
premessa.
b.
in subordine, individuare nel Piano i soli elementi
essenziali del processo partecipativo
che si vuole attivale ( organismo, compiti principali, soggetti che
dovranno essere coinvolti), affidando alla Giunta regionale il compito di
definirne le modalità di costituzione e funzionamento gli strumenti ordinari